Sparagmòs

Niente fonti!
Questa voce o sezione sull'argomento Antica Grecia non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.

Lo sparagmòs, o sparagmo[1][2] in italiano (in greco antico: σπαραγμός?), è un rito particolarmente violento inserito nell'ambito dei misteri dionisiaci, i cui particolari sono descritti minuziosamente nella tragedia Le Baccanti[3] di Euripide.

Descrizione

Si tratta infatti della pratica di dilaniare a mani nude un animale, sia selvatico che domestico (generalmente mucche o pecore), o più raramente un essere umano, allo scopo di mangiarne le carni crude. Era dunque sia un sacrificio in onore del dio Dioniso, sia un modo per celebrare la potenza delle divinità della terra. Inebriandosi del fresco sangue della vittima, la Menade o l'iniziato ai misteri dionisiaci si riappropriava dello spirito primigenio della madre terra.

Gli storici infatti collegano i misteri dionisiaci ai culti potniaci cretesi.

Note

  1. ^ Vocabolario universale della lingua italiana, presso gli editori fratelli Negretti, 1855. URL consultato il 6 aprile 2024.
  2. ^ Studi filologici e storici in onore di Vittorio De Falco, Libreria scientifica editrice, 1971. URL consultato il 6 aprile 2024.
  3. ^ Baccanti, vv. 1114-1143 (V episodio)

Voci correlate

Altri progetti

Altri progetti

  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sullo sparagmos
  Portale Antica Grecia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Antica Grecia