Serapias

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Serapias
Serapias lingua
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
OrdineAsparagales
FamigliaOrchidaceae
SottofamigliaOrchidoideae
TribùOrchideae
SottotribùOrchidinae
GenereSerapias
L., 1753
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
OrdineOrchidales
FamigliaOrchidaceae
GenereSerapias
Serie tipo
Serapias lingua
L., 1753
Specie

Serapias L., 1753 è un genere di piante della famiglia delle Orchidacee.[1]

Il nome del genere deriva da Sèrapis, dio egizio della fertilità, e fa riferimento alle presunte proprietà afrodisiache dei loro rizotuberi.

Descrizione

Morfologia del labello di S. lingua

Il genere è caratterizzato da un fiore di colore generalmente rossastro, privo di sperone, con un labello bipartito, da una più o meno pronunciata strozzatura, in un ipochilo, racchiuso in casco formato dai tepali, ed un epichilo a forma di lingua più o meno acuminata. La zona di congiunzione tra le due parti del labello è più o meno ripiegata e presenta una peluria rosso-bruna o, in alcune specie, biancastra. La base dell'ipochilo è cuneiforme e presenta una callosità scura e lucida. La morfologia di queste callosità basali del labello è un importante carattere distintivo tra le specie del genere (vedi Tassonomia).
I sepali, ovato-lanceolati, e i petali, poco più piccoli, con estremità filiforme, concorrono con l'ipochilo alla formazione di un casco, all'interno del quale è presente il ginostemio e due pollinii. L'ovario è sessile, non contorto.
La forma e la misura dei petali e del labello sono anch'essi importanti per la determinazione delle specie, che per il resto hanno caratteri molto somiglianti.
L'apparato radicale è costituito da 2 a 5 rizotuberi ovoidali.

Biologia

La riproduzione delle specie del genere Serapias può avvenire sia per via sessuata grazie all'impollinazione entomofila o alla autoimpollinazione (in alcune specie, come Serapias parviflora, per cleistogamia, ovvero per autofecondazione prima ancora che avvenga l'apertura del fiore), sia per moltiplicazione vegetativa, con formazione di nuovi individui a partire da una suddivisione dei rizotuberi - tale meccanismo si osserva per esempio in Serapias lingua e Serapias politisii[2].

Il genere non comprende specie produttrici di nettare; gli insetti pronubi, prevalentemente imenotteri Apoidei ma anche coleotteri (p.es. Osmia spp., Oxythyrea spp.) vengono attratti dal colore e dall'odore del fiore ovvero utilizzano il casco tepalico che cinge l'ipochilo del fiore come rifugio per la notte o contro la pioggia; così facendo vengono in contatto con il ginostemio, cospargendosi di polline che, una volta abbandonato il loro rifugio, depositeranno successivamente in altri fiori fecondandoli.[3].

Distribuzione e habitat

Il genere Serapias ha un areale che si estende dalle isole Azzorre, attraverso i paesi del bacino del Mediterraneo e del mar Nero, sino al Caucaso.
Alcune specie come S. vomeracea, S. cordigera, S. lingua e S. parviflora sono ampiamente distribuite in tutto l'areale, mentre la maggior parte delle specie sono endemismi a diffusione limitata, talora circoscritta a poche stazioni.

Tassonomia

Filogenesi

La monofilia del genere Serapias è stata recentemente confermata da studi molecolari basati su analisi del RNA ribosomiale[4].
Il genere appartiene alla sottotribù Orchidinae (famiglia: Orchidaceae, sottofamiglia: Orchidoideae, tribù: Orchideae), i cui rapporti filogenetici sono sintetizzati in questo cladogramma:

  Orchidinae    

Anacamptis

Serapias

Ophrys

Himantoglossum

Neotinea

Orchis

Gymnadenia

Dactylorhiza

Pseudorchis

Platanthera

Traunsteinera

I generi filogeneticamente più vicini a Serapias sono i generi Anacamptis (con il quale forma frequentemente degli ibridi - vedi sotto) e Ophrys.

Specie

Il genere comprende una trentina di entità, tra specie e sottospecie, suddivise in due sezioni che si differenziano in base alla morfologia delle callosità basali del labello.
La prima (sezione Serapias - callosità basale unica, reniforme) è rappresentata dal gruppo Serapias lingua e comprende 4 specie; la seconda (sezione Bilamellaria - callosità basale divisa in due parti divergenti) comprende il gruppo S. parviflora (4 specie) e il gruppo S. vomeracea (8 specie)[5]. Le due sezioni hanno un diverso numero cromosomico: 2n=36 per i gruppi S. parviflora e S. vomeracea, 2n=72 per il gruppo S. lingua[6].

S. orientalis subsp. orientalis
Sezione Serapias
gruppo Serapias lingua
Sezione Bilamellaria
gruppo Serapias parviflora
gruppo Serapias vomeracea
  • Serapias bergonii E.G.Camus
  • Serapias cordigera L.
    • Serapias cordigera subsp. cordigera L.
    • Serapias cordigera subsp. azorica (Schltr.) Soó
    • Serapias cordigera subsp. cossyrensis (B.Baumann & H.Baumann) Kreutz
    • Serapias cordigera subsp. cretica B.Baumann & H.Baumann
    • Serapias cordigera subsp. lucana R.Lorenz & V.A.Romano
  • Serapias guadinae Lumare, Medagli & Biagioli, 2017[9]
  • Serapias maria F.M.Vázquez[10]
  • Serapias neglecta De Not.
    • Serapias neglecta subsp. neglecta
    • Serapias neglecta subsp. apulica Landwehr
  • Serapias orientalis (Greuter) H.Baumann & Künkele
    • Serapias orientalis subsp. apulica H.Baumann & Künkele
    • Serapias orientalis subsp. levantina (H. Baumann & Künkele) Kreutz
    • Serapias orientalis subsp. siciliensis Bartolo & Pulv.
  • Serapias perez-chiscanoi Acedo
  • Serapias vomeracea (Burm. f.) Briq.

Ibridi

Le specie di questo genere danno luogo frequentemente ad ibridi interspecifici tra cui:[1]

Serapias × pulae

La vicinanza filogenetica con il genere Anacamptis si evidenzia anche per l'esistenza di numerosi ibridi intergenerici[12]:

Note

  1. ^ a b (EN) Serapias, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato l'8 aprile 2021.
  2. ^ GIROS, p. 26.
  3. ^ Felicioli A., Strumia F., Filippi L. e Pinzauti M., Observations on the relations between Orchids of the Genus Serapias and their pollinators in an area of central Tuscany, in Frustula ent. 2000; 21: 103-108.
  4. ^ Bateman R.M., Molecular phylogenetics and evolution of Orchidinae and selected Habenariinae (Orchidaceae) (PDF), in Bot. J. Linn. Soc. 2003; 142(1): 1-40 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2011).
  5. ^ Delforge, pp. 244-246.
  6. ^ (EN) F. Bellusci e G. Aquaro, Contribution to the cytotaxonomical knowledge of four species of Serapias L. (Orchidaceae) (PDF), in Caryologia, 61(3), 2008, pp. 294-299.
  7. ^ (EN) Cristaudo A., Galesi R. e Lorenz R., Űber zwei stabilisierte Hybridpopulationen aus der Gattung Serapias auf Sizilien (PDF), in J. Eur. Orch. :, 41 (3/4), 2009, pp. 587-610.
  8. ^ (DE) Kreutz C.A.J., Rebbas K., De Belair G., Miara M.D. e Ait-Hammou M., Ergänzungen, Kor-rekturen und neue Erkentnisse zu den Orchideen Algeriens, in Ber. Arbeitskrs. Heim. Orchid., 31 (2), 2014, pp. 140-199.
  9. ^ (EN) Febo Lumare F., Medagli P. e Biagioli M., Studio morfologico e morfometrico su una popolazione stabilizzata di origine ibridogena da Serapias cordigera e S. vomeracea subsp. longipetala presso Lecce (Salento, Puglia), con descrizione di una nuova microspecie (Serapias guadinae) (PDF), in GIROS - Orchidee spontanee d'Europa, 60 (1), 2017, p. 193.
  10. ^ (EN) Vázquez Pardo F.M., Annotations to the Orchidaceae of Extremadura (SW Spain), in J. Eur. Orch., 40(4), 2008, pp. 699-725.
  11. ^ Gennaio R, Gargiulo M, Chetta FS, Serapias × watersii nothosubsp. watersii (S. politisii × S. vomeracea subsp. longipetala), nuovo ibrido naturale del Salento (Puglia) (PDF), in GIROS Orch. Spont. Eur. 60 (2017:2): 452-460. URL consultato il 24 gennaio 2018.
  12. ^ Serapicamptis, su World checklist of selected plant families, The Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew.

Bibliografia

  • (EN) F. Bellusci, G. Pellegrino, A.M. Palermo e A. Musacchio, Phylogenetic relationships in the orchid genus Serapias L. based on noncoding regions of the chloroplast genome, in Molecular phylogenetics and evolution, vol. 47, n. 3, 2008, pp. 986-991, DOI:10.1016/j.ympev.2008.03.019.
  • (EN) Pierre Delforge, Orchids of Europe, North Africa And the Middle East, Timber Press, 2006, ISBN 0-88192-754-6.
  • Gruppo italiano per la ricerca sulle orchidee spontanee (GIROS), Orchidee d'Italia. Guida alle orchidee spontanee, Cornaredo (MI), Il Castello, 2009, ISBN 978-88-8039-891-2.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.

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Collegamenti esterni

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